DIRITTO ALL’OBLIO: preservare la privacy nell’era digitale

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Nell’era digitale iperconnessa, dove la condivisione di informazioni avviene con una rapidità senza precedenti, il diritto all’oblio emerge come una fondamentale salvaguardia per la privacy individuale e la tutela della reputazione online. Questa forma di protezione è disciplinata dal GDPR (General Data Protection Regulation), entrato in vigore nel maggio 2018, il quale stabilisce disposizioni specifiche per la protezione dei dati personali e il rispetto della privacy.

Fondamenti del Diritto all’Oblio

Il diritto alla cancellazione consente agli individui di richiedere la rimozione dei propri dati personali dai motori di ricerca e da altri siti web. L’articolo 17 del GDPR conferisce un diritto rafforzato, obbligando il titolare del trattamento a informare gli altri titolari che trattano gli stessi dati pubblicati online.

Nel contesto normativo, il titolare del trattamento decide le finalità e le modalità del trattamento, mentre il responsabile del trattamento opera per conto del titolare. L’interessato al trattamento è la persona fisica a cui si riferiscono i dati personali.

Cosa sono i Dati Personali?

Secondo l’articolo 4 del GDPR, un dato personale è qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile. Questa identificabilità può avvenire direttamente o indirettamente, tramite elementi come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, identificativi online o altri elementi legati all’identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale.

Ad esempio, se decidiamo di cancellare il nostro profilo social, ma scopriamo che la foto del nostro profilo persiste online, il diritto all’oblio ci consente di richiedere la cancellazione della foto dai motori di ricerca.

Quando esercitare il Diritto all’Oblio?

Il Regolamento UE 2016/679 stabilisce che l’interessato ha il diritto di ottenere la cancellazione dei dati personali, e il titolare del trattamento deve procedere senza ingiustificato ritardo. Questo diritto può essere esercitato in diverse circostanze, come la non necessità dei dati, la revoca del consenso, l’opposizione del soggetto interessato, il trattamento illecito o l’adempimento di un obbligo legale.

Il titolare del trattamento, se ha reso pubblici dati personali, deve adottare misure ragionevoli per informare gli altri titolari del trattamento sulla richiesta dell’interessato di rimuovere link, copie o riproduzioni dei suoi dati personali.

Eccezioni al Diritto all’Oblio

Tuttavia, il diritto all’oblio non può essere sempre esercitato. Il GDPR prevede alcune eccezioni in situazioni come l’esercizio della libertà di espressione e di informazione, adempimenti di obblighi legali, interessi pubblici in sanità pubblica, archiviazione a fini di ricerca scientifica o storica e a fini statistici, nonché per l’accertamento, l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria.

In conclusione, il diritto all’oblio svolge un ruolo cruciale nella protezione della privacy individuale nell’ambiente digitale, bilanciando l’accesso alle informazioni con la necessità di preservare la dignità e la reputazione delle persone online.